Quest’anno, a causa del Coronavirus, non potremo scendere in piazza per il Roma Pride, ma il nostro
orgoglio non si ferma.
La Covid19, infatti, come un riflettore, ha acceso improvvisamente la luce su una società debole, fatta
di fragilità, solitudini e contraddizioni, incapace di reagire quando il profitto di poche persone mette in
discussione il benessere comune. Ancora una volta, poi, nella crisi, le soggettività marginalizzate
dalla politica sono quelle che devono pagare il conto più alto. Come persone LGBTQIA+ rientriamo
tra le comunità che hanno sopportato sacrifici e sofferenze durante il lockdown, a causa
dell’insufficienza, e spesso dell’assenza, di tutele legislative e di politiche pubbliche…