1935-2020
Faggots, Froci. Così si intitola una delle testimonianze di Larry Kramer più travolgenti sulla vita omosessuale a New York.
Dopo aver tentato il suicidio negli anni Cinquanta – in piena caccia alle streghe – per essere stato discriminato per la sua omosessualità, Kramer si rivolta all’ omofobia del tempo. Di lì a qualche anno, l’epidemia di HIV avrebbe stravolto non solo la sua vita, ma anche quella di tutta la comunità. Dalle prime forme di disobbedienza civile contro l’inerzia dei governi e delle autorità sanitarie e politiche del tempo (Just Say No era rivolto a Reagan) fino alla fondazione di ACT UP, Kramer dedica la sua vita alla lotta contro l’ HIV e contro i pregiudizi e la stigmatizzazione della “peste gay”.
Arrivò perfino a bloccare Wall Street dopo che l’azidotimidina – farmaco fondamentale per la cura dell’HIV – fu approvata, salvo poi finire negli interessi economici dell’azienda farmaceutica Burroughs-Wellcome. La liberazione dei brevetti diventava una questione di vita o di morte. L’ostinata volontà di vivere e di liberarsi dei pesanti pregiudizi, ha portato Kramer a vivere una vita.
Una volta disse:
È terribile vivere con la minaccia della morte. Ecco per quale motivo l’attivismo va sostenuto. Ma non mi vedo come un politico. Sono solo qualcuno che vuole disperatamente vivere.