1965 / 1967
I find the courage to admit that I am transgender and this doesn’t mean that I am unlovable. Invisibility is indivisible from visibility; for the transgender this is not simply a philosophical conundrum – it can be the difference between life and death. (Lana)
The Matrix (1999). Un viaggio verso la consapevolezza di sé, attraverso i mondi, quello reale e quello inconscio. Un eroe, Thomas Anderson, che sceglie la pillola rossa per conoscere il reale si risveglia come Neo, nel suo vero corpo, e comincia la sua lotta nella resistenza, fuori e dentro da Matrix, cioè il mondo virtuale.
Cloud Atlas (2012). Un percorso intergenerazionale di 400 anni, tra reincarnazione, consapevolezza e destino.
Sense8 (2015), una favola contemporanea in cui otto sconosciuti scoprono di essere sorelle e fratelli e uniscono i loro poteri, che altro non sono le loro “diversità”, per sconfiggere il nemico, in un percorso le identità, i generi e gli orientamenti si fondono fino quasi a sparire.
Queerness is essentially about the rejection of a here and now and an insistence on potentiality for another world. (Lilly)
Tre titoli scolpiti nella roccia nella storia del cinema e della serialità, tre storie che insieme segnano un prima e un dopo nella narrazione del mondo trans e che tra loro aprono e chiudono un ciclo di autodeterminazione. Dietro la videocamera, due anime creative incredibili, anch’esse nel pieno di uno spartiacque. Lana e Lilly Wachoski, sorelle. Lana è stata la prima regista di Hollywood a fare coming out come transgender nel 2012. Ha ricevuto lo Human Right’s Campaign’s Visibility Award.
There are some things we do for ourselves, but there are some things we do for others. I am here because when I was young, I wanted very badly to be a writer, I wanted to be a filmmaker, but I couldn’t find anyone like me in the world and it felt like my dreams were foreclosed simply because my gender was less typical than others. If I can be that person for someone else, then the sacrifice of my private civic life may have value. (Lana)
Quattro anni dopo anche Lilly fa il suo coming out. Lo racconta in una lettera pubblica scritta dopo essere stata minacciata di outing da un giornalista.
I am one of the lucky ones. Having the support of my family and the means to afford doctors and therapists has given me the chance to actually survive this process. Transgender people without support, means and privilege do not have this luxury. And many do not survive.
Con le loro opere prima ancora che con il loro coming out, le sorelle Wachowski hanno esplorato le possibilità dell’individuo di immaginare un mondo altro in cui determinare e vivere la propria identità, qualsiasi essa sia.
These words, “transgender” and “transitioned” are hard for me because they both have lost their complexity in their assimilation into the mainstream. There is a lack of nuance of time and space. To be transgender is something largely understood as existing within the dogmatic terminus of male or female. And to “transition” imparts a sense of immediacy, a before and after from one terminus to another. But the reality, my reality is that I’ve been transitioning and will continue to transition all of my life, through the infinite that exists between male and female as it does in the infinite between the binary of zero and one. We need to elevate the dialogue beyond the simplicity of binary. Binary is a false idol.