Ringraziamo Fontana che ha tolto ogni dubbio sulla sua inadeguatezza a svolgere il ruolo di ministro della Repubblica.
Roma ha fontana di Trevi, la fontana delle Tartarughe, non si meritava una FONTANA di sciocchezze
simile.
Apprendiamo che lui si batte per “la normalità”, attendiamo con ansia di sapere in quale categoria faccia rientrare gay, lesbiche, bisessuali e trans. L’unico “furore ideologico” che vediamo è il suo che, testardamente, si rifiuta di riconoscere quello che è sotto gli occhi di tutti: le famiglie arcobaleno esistono e sono parte integrante del tessuto sociale del Paese, esistono i loro figli.
Diamo con un certo piacere una notizia al ministro: gay e lesbiche continueranno a fare figli. Quanto alla fantasiosa ricostruzione sul dettato costituzionale segnaliamo volentieri al neo ministro l’esistenza in Italia della Corte Costituzionale, titolata a interpretare la Costituzione a differenza del Ministero della Famiglia, che ha chiarito senza ombra di dubbio che tutti i cittadini, comprese le persone omosessuali, hanno diritto alla vita familiare.
Siamo a disposizione per offrire qualche lezione di recupero al ministro Fontana in modo da evitare futuri strafalcioni. Noi la Costituzione la porteremo in piazza il 9 giugno al Roma Pride, al fianco dei partigiani che, con il proprio sacrificio, l’hanno scritta. Fontana potrebbe almeno fare lo sforzo di leggerla.
Sebastiano F. Secci -Presidente Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
e Portavoce Roma Pride
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