Apprendiamo dalle agenzie di stampa che il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, in uno straordinario giro di valzer dopo averci prima concesso il patrocinio, poi ritirato, adesso ci propone nuovamente la concessione dello stesso chiedendoci in cambio delle scuse, e cosa ben più grave di eliminare dal documento politico la parte riguardante i diritti dei nostri figli e delle nostre figlie.
Una richiesta folle e sgrammaticata politicamente, che non ha precedenti storici, nei rapporti tra Istituzioni e movimenti.
È il Roma Pride che pretende le scuse del governatore Rocca per questa assurda richiesta e per aver anteposto la richiesta di diritti di cittadini e cittadine della Regione da lui amministrata alle grida isteriche di Provita. Evidentemente il governatore Rocca trova più grave la registrazione di un figlio alle assurde teorie riparative propugnate da Provita o dalla loro ultima richiesta di far sentire il battito del cuore del feto alle donne che vogliono interrompere la gravidanza. Governatore noi non piegheremo la testa né a lei né a Provita.
Da parte nostra nessun inganno prima e nessun passo indietro ora.
Le nostre rivendicazioni sono sempre state accessibili a chiunque avesse interesse a leggerle, anche alla pavida Regione Lazio.
Noi siamo solitə mettere la faccia sulle nostre richieste, noi non ci nascondiamo, siamo uscitə ormai da tempo dall’ombra e non intendiamo farci ritorno.
Chiedere scusa per avere un patrocinio fittizio o azzoppato che non riconosce la dignità politica delle nostre richieste è un’offesa alla nostra intelligenza.
A lei la prossima mossa governatore, noi o loro?