Un grido di resistenza, un grido di esistenza.
Nel primo anno del Governo Meloni, la comunità Queer ha subito molteplici attacchi. Dall’eliminazione dai registri degli istituti scolastici dei nomi delle persone transgender alla cancellazione dai registri comunali delle figlie e dei figli delle coppie omogenitoriali. Questi e non solo. Noi non abbiamo mai smesso di lottare. Abbiamo portato fuori i nostri corpi, le nostre identità, le nostre esistenze. Perché nessun governo può fermarci. Non smetteremo di rivendicare con orgoglio che esistono famiglie e relazioni differenti che non possono essere ignorate. Non smetteremo di chiedere di rendere disponibili i mezzi di prevenzione per il contrasto all’HIV. Non smetteremo di rifiutare la patologizzazione delle sessualità non convenzionali. Continueremo a ribadire che la nostra comunità è femminista e transfemminista. Non ci dimenticheremo che la nostra comunità non è unicamente occidentale e bianca, ma afrodiscendente, asiatica, migrante.
Difenderemo la dignità delle persone sexworkers dagli stigmi che le perseguitano.
Gridiamo a gran voce QueeResistenza.
“Ho voluto rappresentare l’energia vitale di corpi in festa per creare un’immagine in cui le persone LGBTQIAK+ potessero rivedersi con orgoglio, come individui e come comunità, perché riconoscersi significa esistere e, in questo caso, esistere con orgoglio è la più grande forma di lotta e resistenza” ha dichiarato Irene Rinaldi (Yoirene), l’illustratrice che ha realizzato il visual per la campagna del Roma Pride.