Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli e il Coordinamento Roma Pride hanno intrapreso un percorso di collaborazione con Disability Pride Network, rete informale in continua espansione fatta da singoli individui e organizzazioni che hanno deciso di collaborare per affermare “un nuovo modo di vivere e vedere la disabilità”.
L’obiettivo della partnership è quello di rendere sempre più accessibili i prossimi Roma Pride e gli altri eventi organizzati dal Circolo, tenendo conto delle necessità dell3 partecipanti con disabilità e neurodivergenze attraverso un serrato dialogo e uno scambio con l3 dirett3 interessat3. Crediamo infatti che nella nostra lotta quotidiana a ogni forma di discriminazione sia importante non lasciare indietro nessuno, un proposito che deve valere davvero per tutt3.
La collaborazione vuole far sì che il percorso della parata sia quanto più accessibile a tutt3, prendendo accorgimenti specifici che riguarderanno la conformazione stessa del corteo, che includerà spazi sicuri e di decompressione sensoriale. A questo proposito verranno rese note in anticipo le informazioni riguardo la presenza di punti di ristoro e luoghi all’ombra lungo il percorso, saranno forniti tutti gli strumenti utili e verrà preparato un servizio di assistenza su richiesta.
Inoltre durante la Pride Croisette, il festival che fa da preludio al Pride e che quest’anno si tiene presso le Terme di Caracalla, è previsto nel programma un dibattito sui temi dell’accessibilità e delle disabilità all’interno del mondo LGBT, oltre che uno stand dedicato.
Per avviare questo percorso in autunno saranno organizzate nuove iniziative, oltre che la possibile costituzione all’interno del Circolo un “gruppo accessibilità“, composto da volontari3 che vorranno impegnarsi in tal senso dopo un periodo di formazione specifica coordinata da Disability Pride Network.
“Da tempo sentivamo la necessità di fare del nostro meglio per rispondere alle richieste delle persone con disabilità che frequentano il Circolo e che in generale desiderano partecipare al Roma Pride”, ha affermato Mario Colamarino, il presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. “Vogliamo impegnarci con tutte le nostre forze in quella che consideriamo una battaglia di civiltà, per poter affermare serenamente di aver incluso tutt3”.
“La collaborazione con la comunità delle persone LGBT+ rappresenta per noi un importante passo avanti, perché crediamo fermamente nell’intersezionalità della lotta per la rivendicazione di un mondo per tutt3, indipendentemente dalla propria identità di genere, orientamento sessuale o caratteristiche fisiche, intellettive e sensoriali”, sostiene Carmelo Comisi, coordinatore del Disability Pride Network e presidente di Disability Pride Aps. “Inoltre è la migliore risposta a quant3, all’interno del mondo della disabilità, hanno pretestuosamente accusato in questi anni il Disability Pride di essere ghettizzante e addirittura superfluo“.