Manifesto Politico Roma Pride 2024
Introduzione
La storia della comunità LGBTQIA+, la nostra storia, è una successione infinita di resistenza, di lotte per i diritti fondamentali, di battaglie che ancora oggi purtroppo siamo chiamati a combattere. Ogni giorno attraversiamo gli spazi con orgoglio e sfrontatezza, sapendoci liber3, con la consapevolezza di ereditare questa libertà dalla nostra storia e dal coraggio della nostra comunità.
È grazie a quella storia e a quel coraggio che riconosciamo quanto sta accadendo nel nostro Paese: derive autoritarie disseppellite dal cimitero della storia e che sono alimentate dal Governo più a destra della storia della Repubblica italiana. Un Governo che agisce in modo ignobile, non vergognandosi di adottare le armi della censura, della discriminazione di Stato, della repressione violenta, inquinando alla radice il tessuto sociale e lasciando segni indelebili sulle nostre vite.
La nostra comunità si trova, ancora una volta, ad affrontare sfide e attacchi che non possono essere ignorati: attacchi contro la comunità trans, alla quale si nega spietatamente il diritto di esistere con strumenti giuridici da medioevo oscurantista; attacchi contro le famiglie arcobaleno, che si vedono negare ogni diritto e riconoscimento da parte di forze politiche che si dicono a favore delle famiglie; attacchi contro le donne, alle quali viene impedito di decidere dei propri corpi in nome di un fanatismo religioso indegno di un Paese laico.
Di fronte a questa politica che vuole tornare ad un passato oscuro, con cui evidentemente il nostro Paese non ha ancora fatto i conti, e circondati da una società che spesso sembra volerci di nuovo nascost3, noi saremo la resistenza che invaderà le strade ed arriverà ovunque, perché ovunque serve la nostra voce.
Il Roma Pride da sempre è più di una celebrazione. Da 30 anni la nostra parata è un atto di resistenza, un rifiuto deciso di arretrare, di lasciare anche solo un centimetro di spazio, di cederlo all’ignoranza e concederlo all’odio.
Ogni nostro passo è un’affermazione di identità, un grido di sfida contro chi vorrebbe negare la nostra stessa esistenza. Il nostro orgoglio è la più grande ferita che possiamo infliggere a chi vuole spezzarci, usando contro di noi le armi della discriminazione, dell’odio e delle narrazioni tossiche sulla nostra comunità.
Il Roma Pride si schiera fermamente contro ogni forma di guerra e oppressione ed esprime la propria vicinanza e solidarietà a tutte le persone che vivono in contesti di conflitto. Le guerre sono la scelta del potere e di chi governa, ma a pagarne le conseguenze sono le popolazioni civili.
Condanniamo con forza la catastrofe umanitaria in corso a Gaza che sta provocando innumerevoli vittime tra la popolazione palestinese. Chiediamo il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi, la protezione dei diritti umani e un processo di pace basato sulla soluzione di due popoli, due Stati. Allo stesso modo, esprimiamo solidarietà al popolo ucraino che combatte contro l’invasione russa.
Infine, rigettiamo ogni strumentalizzazione dei simboli e dei diritti LGBTQIA+ come strumenti retorici di propaganda bellica. Lottiamo per la pace, il rispetto dei diritti umani e la solidarietà verso tutti i popoli oppressi.
Nel Pride in ogni nostro grido che non conosce dolore ma solo forza, in ogni passo avanti nella nostra lotta per l’uguaglianza, noi troviamo la forza per continuare a gridare la nostra richiesta di pace.
Da 30 anni nel Pride troviamo la forza di re-esistere.
Da 30 anni, il Roma Pride è il nostro inno di resistenza e orgoglio, e continuerà a esserlo per sempre.
Matrimonio Egualitario
Chiediamo il pieno riconoscimento del matrimonio egualitario per tutte le coppie, indipendentemente dall’orientamento sessuale dell3 coniug3: ogni persona ha il diritto di unirsi in matrimonio legalmente all3 propri3 partner, senza discriminazioni o restrizioni.
Famiglie
Difendiamo e celebriamo tutte le forme di famiglia. Vogliamo una riforma del diritto di famiglia che preveda il matrimonio tra persone dello stesso genere, il pieno riconoscimento alla nascita dell3 figli3 delle coppie omogenitoriali e dei rispettivi genitori. Sosteniamo i sindaci italiani che continuano a prendere coraggiosamente posizione riconoscendo l3 figli3 delle coppie omogenitoriali, agendo in opposizione al Governo. Riteniamo fondamentale il riconoscimento del certificato europeo di filiazione per l3 figli3 di tutt3 e che gli atti di nascita esteri siano regolarmente trascritti. Chiediamo il sostegno e l’accesso alla procreazione assistita e alla Gestazione Per Altri – GPA etica e solidale per tutte le persone. Vogliamo che tutte le famiglie possano accedere alle procedure di adozione, indipendentemente dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere dei genitori. Riteniamo che anche le persone single debbano poter intraprendere percorsi di PMA e di adozione.
Ogni forma di amore è valida, ogni famiglia merita di essere rispettata e tutelata.
Persone trans, binarie e non binarie
Rivendichiamo il pieno rispetto dell’autodeterminazione dell’identità di genere di ogni persona.
Rivendichiamo l’accesso a luoghi di formazione e di lavoro senza discriminazioni, cosicché ogni persona possa realizzare il proprio potenziale senza paura di discriminazioni o pregiudizi. Chiediamo il pieno rispetto del diritto all’autodeterminazione delle persone trans binarie e non-binarie, compresa la possibilità di scegliere liberamente i percorsi di affermazione che meglio rispondono alle loro esigenze e desideri, senza interferenze esterne o giudizi discriminatori, senza sovradeterminazioni di carattere psicologico, fisico e medico.
Sosteniamo la piena implementazione di programmi già esistenti, come quelli del Careggi di Firenze, per le giovani persone trans, che offrano supporto e risorse per affrontare le sfide uniche che possono incontrare nel percorso verso l’affermazione della propria identità. La salute e il benessere di tutt3 devono essere una priorità: l’accesso a cure di qualità rispettose della dignità delle persone transgender deve essere garantito, attraverso servizi sanitari adatti alle loro specifiche esigenze. Riteniamo l’istituzione di un tavolo tecnico ministeriale annunciata dal Ministero della Salute e dal Ministero della Famiglia un grave attacco ai diritti delle persone transgender.
Questo tavolo ha il tacito obiettivo di ostacolare l’accesso e lo svolgimento dei percorsi di affermazione di genere, rendendo ogni processo più complicato e tortuoso. Tali misure contrastano con i protocolli internazionali riconosciuti, attualmente adottati dal servizio sanitario italiano. Inoltre, è particolarmente preoccupante che si sia deliberatamente scelto di escludere dal tavolo tecnico le associazioni, l3 professionist3 e le persone transgender che quotidianamente affrontano le difficoltà dei percorsi di affermazione di genere e forniscono servizi essenziali, spesso supplendo alla scarsità di risorse pubbliche dedicate al benessere delle persone transgender. Questa esclusione denota un attacco frontale alla comunità trans e ne ignora le reali esigenze, aggravando ulteriormente una situazione già critica.
Terapie/pratiche di conversione
Come ogni anno, condanniamo la pratica dannosa delle “terapie riparative” o “tentativi di conversione”. Queste pratiche rappresentano gravi violazione dei diritti umani, sia che riguardino l’orientamento sessuale che l’identità di genere. In particolare, è inaccettabile che strutture ospedaliere e professionist3 promuovano terapie di conversione per le persone transgender e gender creative, sotto la falsa veste di servizi di supporto psicologico. Questi percorsi violano la dignità e il diritto di autodeterminazione delle persone transgender, e possono compromettere la salute mentale di chi cerca legittimamente supporto per l’affermazione della propria identità di genere.
Secondo l’ultimo report della European Union Agency for Fundamental Rights – FRA (EU LGBTIQ Survey III – 14/05/2024), il 26% delle persone LGBTIQ in tutta Europa ha sperimentato le pratiche di conversione, mentre il 3% ne è stato sopraffatto. In Italia la percentuale è del 18%, pari a 1 persona su 5, che corregge in peggio la stima del 10% della Società Italiana di Andrologia (2020). Rivendichiamo con fermezza l’abolizione di queste violenze, battendoci per la difesa e il sostegno delle persone LGBTQIA+ nella loro autenticità, dignità ed integrità fisica e mentale.
Spazi sicuri: scuola, università, sport, lavoro, istituzioni.
Difendiamo gli spazi sicuri in ogni ambito della società, chiedendo l’eliminazione delle discriminazioni nelle scuole, nelle università, nello sport, nei luoghi di lavoro e nelle istituzioni pubbliche.
Ci battiamo affinché le scuole di ogni grado e le università diventino spazi sicuri grazie a programmi di educazione affettiva, sessuale e alle differenze che promuovano una consapevolezza sociale e culturale basata sul consenso e sul rispetto di tutte le persone. Chiediamo l’istituzione normativa della carriera alias senza certificazione medica in tutti gli istituti di istruzione e in tutti gli atenei al fine di tutelare il diritto allo studio e la privacy di studentə transgender, binariə e non-binary. L’assenza di questo strumento alimenta l’abbandono scolastico, mina il diritto allo studio e impedisce di vivere con serenità il percorso formativo, con ripercussioni su tutta la formazione della persona.
Per quanto riguarda il lavoro, pretendiamo la garanzia del reddito e di un lavoro dignitoso, senza discriminazioni e precarietà legate al proprio orientamento sessuale o alla propria identità di genere. Vogliamo che l’identità alias sia prevista nei CCNL per tutelare il diritto al lavoro delle persone trans e che l’identità di genere sia inserita tra i motivi di discriminazione, per difendersi efficacemente in casi di selezione discriminante e mobbing nelle aziende. I luoghi di lavoro devono essere spazi sicuri per tutt3, dove poter realizzazione il proprio potenziale, senza rischi di discriminazioni e pregiudizi.
Lottiamo affinché anche il mondo dello sport diventi uno spazio sicuro. L3 atlet3 subiscono ancora forti discriminazioni e pregiudizi legati al proprio orientamento sessuale, al punto che anche atleti professionisti affermati hanno timore di fare coming out. Le persone transgender devono essere pienamente riconosciute da tutte le federazioni italiane e poter gareggiare nelle categorie di genere che rispecchiano la propria identità. Ci rivolgiamo infine con fermezza a tutto il mondo sportivo e agli enti di promozione affinché agiscano da apripista per garantire il diritto allo sport delle persone LGBTQIA+, attraverso l’implementazione di programmi di formazione mirati per la componente atletica, tecnica e dirigenziale, l’adozione di procedure per il monitoraggio delle discriminazioni e l’introduzione del tesseramento alias basato sull’autodeterminazione.
Salute
L’accesso alla salute è un diritto umano fondamentale. Rivendichiamo la piena accessibilità ai servizi sanitari per le persone LGBTQIA+, a cui troppo spesso viene negato il diritto alla salute biopsicosociale. Il loro pieno esercizio non può prescindere dalla formazione del personale sanitario alle nostre esigenze e necessità specifiche, in particolare per quanto riguarda i corpi delle persone trans, non-binary e intersex. Sosteniamo un approccio senza pregiudizio alla nostra salute sessuale e riproduttiva e chiediamo di rendere disponibili i mezzi di prevenzione primaria e secondaria per il contrasto all‘HIV. Riteniamo di fondamentale importanza l’implementazione di programmi PrEP con controlli periodici delle IST gratuiti.
Chiediamo di riconoscere e sostenere le attività community based svolte dalle associazioni, così come richiesto da UNAIDS.
Invochiamo lo stop allo stigma sociale verso le persone sierocoinvolte e le persone con specificità legate alla salute mentale.
Autodeterminazione
Ogni individuo ha il diritto fondamentale di autodeterminare la propria identità, il proprio corpo e la propria vita. Chiediamo il pieno rispetto per il nostro orientamento sessuale, identità di genere e sessualità, così come il rispetto per i diritti riproduttivi, incluso l’accesso all’aborto libero, sicuro, gratuito e legale per tutt3. Difendiamo e rivendichiamo la dignità di chi svolge il lavoro sessuale e chiediamo per loro le stesse tutele e diritti che esistono per tutt3 l3 lavorator3 in Italia, fuori da ogni stigma ipocrita e violenza.
Antifascismo, transfemminismo, antirazzismo
Ci opponiamo fermamente a ogni forma di fascismo, razzismo e discriminazione. Sosteniamo un femminismo intersezionale che lotti contro tutte le forme di oppressione e disuguaglianza sociale, consapevol3 della complessità delle nostre lotte che ci vede tutt3 colpit3 da violenze che hanno la stessa matrice: il sistema patriarcale.
Insieme ci impegniamo a costruire un futuro più equo e rispettoso dei diritti di tutte le persone, sostenendo politiche rispettose dei diritti umani a tutela delle persone migranti. Ci battiamo per una società che sia basata sull’uguaglianza, sul rispetto e sulla solidarietà, in cui ogni persona possa vivere senza paura di essere perseguitata o discriminata sulla base della propria identità.