1943-2010
Non abbiamo diritti, non abbiamo niente, ma noi risponderemo con una grande rivoluzione, una rivoluzione ghandiana, non violenta, con azioni continuate che facciano capire che noi esistiamo, che vogliamo esistere con la nostra diversità.
A Marcella Di Folco va riconosciuto il merito di aver dato una spina dorsale a un movimento di liberazione trans italiano, facendo reale una rivoluzione mancata, aprendo una strada che non si è mai interrotta.
Nata a Roma, infanzia non facile, è grazie alla sua personalità istrionica e sfacciata che negli anni ‘70 diventa una figura ricorrente nel cinema italiano nei film di Fellini, di Rossellini, di Risi. Gli anni ’80 sono invece gli anni del rinnovamento, racconta con molta onestà l’operazione del 1980 a Casablanca, di cui ricorda la solitudine e il dolore, abbandona il cinema e si dedica completamente all’attivismo.
La sua storia si lega indissolubilmente con quella del MIT, Movimento Italiano Transessuale, così è chiamato fino al 1999. Politicamente si batte perché sia approvata una legge sul cambio di sesso in Italia, legge che arriva nel 1982. Socialmente è in prima linea per la dignità delle persone transgender, sempre reperibile, sempre accogliente nei confronti di chi ha bisogno.
Nel 1986 si trasferisce a Bologna e nel 1988 diventa presidente del MIT. Nel 1990 è consigliera di quartiere, mentre nel 1995 è eletta consigliera comunale con i verdi arcobaleno, di cui è stata fondatrice, ed è la prima la prima persona trans a ricoprire un incarico istituzionale. Lo fa col piglio della guerriera e con una visione ben chiara: rendere visibile la comunità transgender, con la sua dignità e con le sue esigenze, anche all’interno delle istituzioni. Nel 1994, fonda un consultorio per l’identità di genere, il primo al mondo gestito da persone transgender, in collaborazione con le istituzioni e con l’ausilio di professionisti. Per la prima volta al mondo, cioè, il benessere fisico e affettivo delle persone trans è nelle mani, e quindi nella narrazione, di persone trans.
A Roma, nel 2000, si è tenuto il primo World Pride della storia. Il movimenti italiano si è confrontato con le realtà internazionali, e non dimenticheremo mai le immagini di Marcella Di Folco che sfila e balla insieme a Sylvia Rivera, come in una sorta di unione fuori dal luogo e fuori dal tempo. Questo ci resta di Marcella. Una leader che ha saputo guardare oltre i limiti e immaginare mondi nuovi, prima impensabili, se non impossibili.